Nel Preambolo della Costituzione, Antigua e Barbuda è definita come una nazione sovrana che riconosce «la supremazia di Dio, la dignità e il valore della persona umana» e «i diritti e le libertà fondamentali dell’individuo».
Ai sensi dell’articolo 3, ogni persona ha diritto alla tutela dei propri diritti e delle proprie libertà fondamentali senza alcuna distinzione di razza, luogo di origine, opinioni o affiliazioni politiche, colore, credo o genere. Tali diritti includono, tra l’altro, le libertà di coscienza, espressione, riunione pacifica e associazione, fatto salvo il rispetto dei diritti e delle libertà altrui e dell’interesse pubblico.
L’obiezione di coscienza al servizio militare è riconosciuta dall’articolo 6.
Secondo l’articolo 11 (paragrafo 2), nessuno può essere ostacolato nel godimento della propria libertà di coscienza, che include anche le libertà di pensiero e di religione, la libertà di cambiare la propria religione o il proprio credo, di manifestarli e diffonderli attraverso il culto, l’insegnamento, la pratica e l’osservanza, sia individualmente che collettivamente, in pubblico o in privato.
Ad eccezione che con il proprio consenso, o quello di un genitore o di un tutore nel caso di minori di 18 anni, nessuno può essere obbligato a ricevere un’istruzione religiosa, o a prendere parte a funzioni religiose o ad assistere a cerimonie religiose di una fede diversa da quella che professa (articolo 11, paragrafo 2).
Nessuno può essere obbligato a prestare un giuramento contrario alle proprie convinzioni o in modo contrario alla propria religione o al proprio credo (articolo 11, paragrafo 3).
In base all’articolo 14 (paragrafo 1.3), nessuna legge può essere discriminatoria in sé o nei suoi effetti, dove per discriminazione si intende un trattamento diverso delle persone in base a razza, luogo di origine, affiliazione o opinioni politiche, colore, credo o genere.
I ministri di culto non possono essere nominati al Senato (articolo 30) né eletti alla Camera (articolo 39).
Il Venerdì Santo, la Pasqua, il Lunedì di Pentecoste e il Natale sono ufficialmente riconosciuti come festività nazionali.
Ai sensi dell’articolo 19 della “Legge sull’istruzione” del 2008, gli studenti possono esprimere qualsiasi credo o opinione religiosa, politica, morale o di altro tipo, purché questi non ledano i diritti degli altri studenti o delle altre persone che lavorano all’interno della scuola.
L’articolo 29 stabilisce che l’ammissione ad una scuola pubblica non può essere negata per motivi di razza, luogo di origine, opinioni politiche, colore, credo, sesso, handicap fisico o mentale.
L’istruzione religiosa fa parte del programma delle scuole pubbliche e semi-pubbliche e viene impartita in base ad un piano di studi adottato dai singoli istituti, che non deve includere la catechesi relativa ad una particolare religione (articolo 147). Secondo l’articolo 11, paragrafo 2, i genitori, qualora lo desiderino, possono esprimere le proprie obiezioni e chiedere che i propri figli siano esonerati dal frequentare le lezioni di religione.
Nel gennaio 2019, è stata promulgata una legge che permette ai membri di un gruppo religioso – inclusi, ma non soltanto, quelli che professano la fede rastafariana – di coltivare, possedere e trasportare determinate quantità di cannabis per scopi religiosi. L’utilizzo della cannabis è anche consentito nelle funzioni religiose, previa un’apposita registrazione presso le autorità.
Nell’agosto 2018 è stata approvata la “Legge sulla Chiesa di Dio della Profezia” (n. 11 del 2018).
Nel gennaio 2019 è stata approvata la “Legge sulla cannabis” (n. 28 del 2018), che tra le altre cose regola l’utilizzo della cannabis per fini religiosi.
Nell’aprile 2019, è stata approvata la modifica della “Legge sull’abuso di droghe” (n. 2 del 2019). Secondo la norma, il Consiglio Nazionale per le Droghe deve includere un membro appartenente al Consiglio Cristiano di Antigua e Barbuda o ad un’altra organizzazione religiosa.
Nel marzo 2020, la Chiesa del Nuovo Testamento di Dio di Bolans, nel distretto di Antigua, è stata coinvolta in un incidente che ha visto gli agenti di polizia tentare di disperdere un raduno con una presenza di oltre 25 persone, in violazione delle norme stabilite a causa della pandemia di COVID-19. Il pastore e tre membri della congregazione si sono opposti alla polizia e sono stati accusati di resistenza a pubblico ufficiale. In una lettera, il vescovo amministratore della comunità si è scusato per lo «sfortunato incidente» che si è verificato, osservando che, in quanto organizzazione, la Chiesa è cosciente di dover mantenere gli stessi standard di tutte le altre associazioni e di dover rispettare le leggi e i regolamenti vigenti nel Paese.
Nel maggio 2020, lo stato di emergenza in vigore in tutto il Paese è stato esteso fino al giugno seguente. Tuttavia, sono stati apportati alcuni cambiamenti alle restrizioni. Le chiese sono state autorizzate a celebrare i loro riti, tra cui battesimi, cresime, matrimoni, funerali, a condizione che venissero rispettate le misure di distanziamento sociale richieste dalle autorità sanitarie.
Durante il periodo in esame non è stato riportato alcun episodio di intolleranza o discriminazione religiosa. Al contrario, si sono registrati diversi sviluppi legislativi relativi alla libertà religiosa, tra cui, ad esempio, la regolamentazione dell’uso religioso della cannabis. Le prospettive per il prossimo futuro della libertà religiosa sono pertanto positive.