Firma questa petizione e chiedi con urgenza la protezione e la promozione globale del diritto fondamentale alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione.
Oggi, secondo il Rapporto sulla Libertà Religiosa nel Mondo 2025 di Aiuto alla Chiesa che Soffre, persecuzioni, oppressioni e discriminazioni si sono intensificate in numerosi Paesi, ad opera sia di attori statali che non statali.
Non dimenticate mai coloro che sono perseguitati a causa della loro fede e non cessate mai di impegnarvi per portare loro consolazione
Papa Leone XIV
PETIZIONE
Difendi la libertà religiosa:
Difendiamo il Diritto di Credere: Appello Globale per la Libertà Religiosa
Destinatari:
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres
L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Türk
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite
Il Presidente del Consiglio Europeo, António Costa
I leader dei governi democratici
Ambasciatori e rappresentanti diplomatici
Noi, sottoscritti, alziamo la nostra voce per chiedere con urgenza la protezione e la promozione effettiva del diritto fondamentale alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione in tutto il mondo, come sancito dall’articolo 18 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948, che afferma:
‘«Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti».
Eppure, in molte parti del mondo continuiamo ad assistere a gravi violazioni di questo diritto umano fondamentale.
Secondo il Rapporto sulla Libertà Religiosa nel Mondo 2025 pubblicato da Aiuto alla Chiesa che Soffre, circa 5,4 miliardi di persone — quasi due terzi dell’umanità — vivono in 62 Paesi in cui si registrano forme sistematiche di persecuzione, oppressione o discriminazione, perpetrate da autorità statali e/o da attori non statali.
Membri di quasi tutte le religioni — tra cui buddisti, cristiani, ebrei, indù e musulmani — sono vittime di discriminazione (soprattutto ma non solo, in ambito lavorativo e scolastico), violenze fisiche, arresti arbitrari, rapimenti, abusi sessuali e persino uccisioni, soltanto a causa della loro fede.
Questa grave crisi dei diritti umani non può più essere ignorata.
In nome della dignità umana, rivolgiamo un appello a tutti i Paesi affinché attuino pienamente l’articolo 18 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. In particolare, chiediamo:
1. Alle istituzioni internazionali e ai governi democratici di:
- Condannare pubblicamente tutte le forme di persecuzione religiosa.
- Fare della libertà religiosa una priorità nelle loro politiche estere e nelle relazioni diplomatiche.
- Adottare misure adeguate nei confronti dei regimi che violano sistematicamente questo diritto fondamentale.
- Intraprendere azioni concrete — inclusi interventi sul piano educativo e normativo — per prevenire le violazioni, assicurare una protezione effettiva del diritto alla libertà religiosa e promuovere lo sviluppo socio-economico delle minoranze religiose.
2. Di garantire una protezione effettiva alle comunità religiose a rischio, in particolare nei Paesi colpiti da violenza settaria o estremismo religioso, al fine di prevenire la migrazione forzata e tutelare il loro diritto a rimanere nelle proprie terre e abitazioni di origine.
3. Di fornire assistenza legale e umanitaria a singoli individui e gruppi perseguitati a causa della loro fede.
La libertà religiosa non è un privilegio. È un diritto umano.
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Analisi globale della libertà religiosa

Lo sai che…




Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN)
ACN sostiene i fedeli ovunque siano perseguitati, oppressi o in difficoltà — attraverso la preghiera, l’informazione e l’azione.
Ogni due anni pubblichiamo il Rapporto sulla Libertà Religiosa — l’unico studio realizzato da un’organizzazione non governativa che offre un’analisi completa dello stato della libertà religiosa nel mondo.
Questo rapporto è un campanello d’allarme.
Ci invita ad aprire gli occhi di fronte alla realtà crescente della persecuzione religiosa, a rompere il silenzio e a difendere questo diritto umano fondamentale.